Oggi parliamo di Screw Maker, un componente aggiuntivo (macro) di FreeCAD.
Come dice il nome stesso, Screw maker consente di creare automaticamente viti, a partire da una serie di parametri impostati dall’utente:
- tipo di vite
- diametro
- lunghezza
- tipo di filettatura
DOWNLOAD ED INSTALLAZIONE
L’ultima versione di Screw Maker si può scaricare da qui.
Per installarlo è sufficiente aprire l’archivio .zip ed estrarre il file in una cartella, magari quella principale di FreeCAD o una sottodirectory (io ad esempio l’ho messo in C://Programmi/FreeCAD13/Mod).
USO
Terminata l’operazione precedente, si può lanciare FreeCAD, poi -da un qualunque ambiente, ad esempio Part Design- andare in Macro-macro, e scegliere la cartella in cui abbiamo incollato il file dalla scheda “Percorso Macro”. A questo punto il file screw_maker1_7.py comparirà nella finestra; selezioniamo e clicchiamo su “esegui”. Se tutto funziona dovrebbe comparire la finestra di dialogo del componente.
Come si può vedere, esiste un database con vari tipi di vite disponibili. Lasciando le impostazioni di default si otterrà una vite di tipo ISO4017, con dado esagonale, un diametro di 5mm e un’altezza di 20mm.
Per ottenere una “vera” vite occorre spuntare l’ultima opzione (Real Thread, “vera filettatura”); il processo può durare anche fino a 10 minuti.
N.B. Da questo punto in poi l’articolo si riferisce alla versione 0.13 del programma. Nell’ultima release (0.14) ScrewMaker crea degli oggetti che non presentano problemi.
ESPORTAZIONE IN .STL E CORREZIONE DELLA VITE CON NETFABB
Una volta che la vite è stata generata, ci accorgiamo di un problema: la forma non è chiusa, e dunque non stampabile allo stato attuale.
Questo problema è tuttavia facilmente risolvibile grazie a NetFabb Basic, un software (gratuito nella versione Basic, a pagamento in quella completa) che serve proprio ad ottimizzare le mesh per la stampa 3D.
Da FreeCAD selezioniamo quindi la vite (facendo clic sulla scheda a sinistra) ed esportiamola in formato .stl (File-esporta).
Possiamo ora aprire NetFabb. Importiamo il file .stl appena creato e notiamo che il software, regolarmente, segnala il problema.
Clicchiamo quindi sul simbolo della riparazione (la croce rossa in alto, quarto simbolo da destra) e poi su “Automatic repair”; nella successiva finestra scegliamo “Execute”, e infine clicchiamo su “Apply repair”. Nella successiva finestra possiamo optare per “Remove old parts”.
A questo punto la mesh dovrebbe essere completamente verde, ed il punto esclamativo scomparso. Clicchiamo quindi col tasto destro sulla vite e scegliamo “Export Part” e poi “As .stl”, e salviamolo da qualche parte.
Adesso, per stampare il tutto, non resta che aprire quest’ultimo file riparato con Cura e convertirlo in g-code.
Questo è il risultato dopo la stampa (con la Galileo Smart).