Pubblicato da: Kentstrapper Categoria: Blog tag: , , , , Commenti: 0

Alzi la mano chi non ha mai giocato con i LEGO almeno una volta nella vita. 

Ma se fino ad oggi le generazioni che coi LEGO ci sono cresciute potevano “solo” comprare le mitiche scatole e cominciare a costruire coi mattoncini, i giovani e giovanissimi d’oggi -che sono nati in piena Terza Rivoluzione Industriale- hanno una possibilità in più: stamparsi in 3D i bricks che vogliono. 

La modellazione di figure elementari con mattoncini virtuali è possibile direttamente da browser (Chrome), sul sito Buildwithchrome. Tuttavia è consigliabile provare l’altra soluzione, ovvero il download del software gratuito Lego Digital Designer (per gli amici LDD).

LDD

Il programma è abbastanza pesante (circa 200mb nella versione per Windows), ma ha numerosi pregi: poche pretese in termini di requisiti hardware, un’interfaccia semplice e intuitiva e -cosa più importante- una quantità enorme di modelli già pronti per essere inseriti sulla scena. 

Un parziale limite, tuttavia -almeno per chi vuole stampare in 3D ciò che modella- è costituito dal fatto che LDD non offre la possibilità di esportare direttamente in formato .obj o .stl.

Ma questo ostacolo può essere aggirato con grande semplicità, grazie ad un altro software gratuito: LeoCAD

Anche in questo caso si tratta di un programma che svetta per semplicità d’utilizzo (sebbene alcuni comandi non siano troppo intuitivi: per navigare nella scena 3D occorre la combinazione CTRL ALT + tasto sinistro) e per grande abbondanza di modelli già pronti (più di 6000). Il valore aggiunto, come detto, consiste però nel fatto che LeoCAD consente di esportare in formati più “amichevoli”, tra cui l’ .obj

La procedura per ottenere un file stampabile è dunque la seguente: 

  1. In LDD esportare il file nel formato .ldr (File-Export as- .ldr)
  2. In LeoCAD cliccare su File-open e selezionare il file .ldr salvato
  3. In LeoCAD selezionare il file appena importato e cliccare su File-export-Wavefront

LeoCAD

N.B. Prima di importare i pezzi in Cura per convertirli in gcode è fortemente consigliato controllarli con Netfabb Basic, per verificarne la stampabilità. Non sempre, infatti, la conversione da ldr a .obj risulta indolore; a volte sarà sufficiente utilizzare il kit di riparazione automatica presente in NetFabb per risolvere i problemi, ma altre volte potrebbe essere necessario ricorrere a software più potenti. Da questo punto di vista può essere utile segnalare che LeoCAD consente di esportare, tra gli altri formati, anche in .3ds, ossia il formato nativo di 3D Studio Max, apribile (oltre ovviamente che con l’omonimo programma) anche con software liberi come Blender.