Pubblicato da: Kentstrapper Categoria: Blog tag: , , , , , , , Commenti: 0

Chiunque abbia studiato un po’di musica conoscerà senz’altro il concetto di tono e semitono.

Per chi invece è a digiuno di questi argomenti, possiamo semplificare dicendo che si tratta della distanza tra due note; tra il DO e il RE, ad esempio, la distanza è di un tono, mentre tra un DO e un DO diesis è di mezzo tono. Il pianoforte è senz’altro lo strumento su cui questi concetti sono più facilmente visualizzabili.

Credits: http://www.lanaturadellecose.it/files/media/immagini/sonia/piano_T_sT.jpg

Qualcuno si sta forse chiedendo cos’abbia a che fare tutto ciò con la stampa 3D. Ebbene, la risposta l’ha fornita Terumi Narushima, della Wollongon University.
Alla scuola di musica ti viene detto che il più piccolo intervallo possibile è di un semitono -ha dichiarato Narushima- Ma a me interessano anche le note che si possono ottenere “tra le fessure del pianoforte” (citazione di Charles Ives).

Si tratta della cosiddetta “musica microtonale“, basata cioè su intervalli minori di un semitono. Sono tipici della musica indiana, indonesiana e turca.
In India questi “microtoni” si chiamano Sruti. Ecco un video che li spiega:

[av_video src=’https://www.youtube.com/watch?v=DOZP4YrNyko’ format=’16-9′ width=’16’ height=’9′]

E qui entra in gioco la stampa 3D. Terumi Narushima ritiene che questa tecnologia sia l’ideale per produrre strumenti “su misura”, cioè per chi volesse, ad esempio, produrre flauti con certe note e senza altre.
L’esperimento è stato fatto con un flauto. Questo il risultato: