Il nostro rivenditore di Stampanti 3D a Livorno ci racconta del rapporto fra i toscani e l’Industria 4.0
Intervista a Fabbrica 3D – Stampa 3D a Livorno
Come sei arrivato al mondo della stampa 3D a Livorno?
Le nuove tecnologie e la progettazione mi hanno sempre appassionato. Dopo aver lavorato per circa 13 anni nel mondo della progettazione, preventivando e vendendo impianti per la logistica industriale, ho avuto un approccio alla stampa 3D leggendo riviste tecniche e visitando fiere dedicate al mondo della prototipazione e produzione aziendale. Da lì, il passo tra la teoria e l’acquisto della prima stampante 3d a Livorno è stato breve.
Da quanto tempo lavori nel mondo della stampa 3D a Livorno?
Ho acquistato la mia prima stampante 3d semiprofessionale circa 3 anni fa. Da quel momento è partito un processo iniziato per gioco ma che si è trasformato nel tempo in una vera e propria attività. Piano piano è nata Fabbrica 3D srls. Il negozio-laboratorio di stampa 3d a Livorno è aperto da poco più di un anno e al momento le stampanti 3d sono diventate sette. Due di grandi dimensioni, quattro con area di stampa media e una con tecnologia LCD- DLP a resina. In un prossimo futuro inseriremo anche altre tecnologie a seconda della richiesta del mercato.
Ti occupi quindi anche di stampe 3D e fai da service di stampa 3D a Livorno?
Certo, è una delle attività che mi affascina di più. L’approccio con il cliente, il suo progetto, lo studio dei materiali e lo studio del processo di stampa 3d sono le cose che mi affascinano di più del mio mestiere. Supportare un’azienda o un privato a raggiungere dei risultati, grazie anche al nostro service di stampa 3d a Livorno è per me appagante e fondamentale.
Ci racconti un aneddoto divertente relativo a una stampa 3D?
Ho avuto clienti di tutti i tipi, alcuni mi hanno chiesto stampe veramente particolari e bizzarre. Ho stampato dei ferma tende a forma di “dito medio”, oggetti “sexy” ed altro. Gli episodi divertenti comunque sono all’ordine del giorno, ogni persona, entrando nel nostro laboratorio porta un piccolo pezzo della sua vita e molto spesso si creano situazioni molto simpatiche.
Qual è stata la stampa 3D più difficile che hai mai realizzato?
Fare da service di stampa 3d a Livorno sembra semplice ma in realtà non lo è affatto. Garantire un risultato eccellente in qualsiasi condizione è difficile anche perché ogni progetto è differente e, cosa non da poco, il modello da stampare in 3d non è nostro ma ottenuto dal progetto di altre persone. Bisogna essere sufficientemente flessibili e preparati per poter superare le varie problematiche che si possono incontrare.
La stampa 3d più complessa è stata quella del prototipo di una bici di un noto marchio italiano, che deve ancora uscire sul mercato. Il modello è stato stampato nei minimi particolari ed è a disposizione dei progettisti che stanno studiando ed effettuando tutte le verifiche sulla funzionalità e sul design.
Un’altra stampa complessa è stata quella del prototipo del cambio di un motore. Il prototipo è stato poi assemblato ed è funzionale. Ho stampato caschi, elementi per la fusione, oggetti di gioielleria, per il settore dentale, per la meccanica, di tutto un po’.
Di sicuro l’introduzione della stampa 3d nelle aziende qui in Toscana sta comportando grandi benefici, poiché si riducono i tempi di prototipazione e c’è oggi la possibilità di testare i prototipi toccandoli con mano, e non solo in un ambiente di cad virtuale.
Ti occupi anche di post produzione delle stampe 3d che realizzi nel laboratorio di Livorno?
Mi sto approcciando anche a questa fase di lavorazione. Valutando bene il progetto, offro un primo servizio di assemblaggio e di stuccatura. Per alcuni lavori è stato consegnato un prodotto finito, stuccato e verniciato. Per lavori complessi o particolari mi avvalgo della collaborazione con professionisti esterni che lavorano esclusivamente nel campo della verniciatura e/o decorazione.
Da quanto tempo sei rivenditore Kentstrapper?
Da quando ho aperto l’attività. Ai miei partner, oltre alla fornitura di un prodotto eccellente, chiedo soprattutto collaborazione e serietà. Questa deve trasferirsi positivamente sul cliente finale. Possibilmente, i problemi vanno previsti, non solo risolti. Il cliente così può godere di un ottimo prodotto e di un ottimo servizio. Già dal primo incontro conoscitivo con lo staff di Kentstrapper, ho potuto riscontrare una condivisione di valori e la stessa prospettiva di approccio al lavoro. Collaboriamo da più di un anno e stiamo sviluppando molti progetti insieme.
Chi è il cliente tipo che si rivolge a te (hobbysta, azienda, professionista, più di uno)?
Al momento non c’è un cliente “tipo”, Fabbrica 3D ha un’impostazione lavorativa orientata prevalentemente per la collaborazione con le aziende. Con il passare del tempo, ho notato che nel campo della stampa 3D, questo tipo di approccio funziona sia con il professionista che con il privato. Non ci sono quindi distinzioni, lavoriamo con tutti.
Che aziende si rivolgono a voi?
I rapporti più importanti sono con aziende che vogliono da noi una consulenza continua ed aziende che vogliono acquistare stampanti di qualità. I campi sono moltissimi, si va dall’industria manifatturiera, alle aziende metalmeccaniche per passare ad aziende che lavorano nel campo del design o nei vari settori inseriti nel campo medicale. L’approccio è lo stesso, cercano di capire come lavoriamo con le nostre stampanti, si informano, procedono con la fase di service e quindi all’acquisto della stampante. Si affidano a Fabbrica 3D per evitare di dover effettuare in prima persona la selezione dei materiali e delle macchine da inserire in azienda. Si crea un vero e proprio rapporto di fiducia. Molto spesso i clienti diventano anche amici.
Fai parte della community di maker nella tua città, se c’è una community?
L’approccio dell’azienda prevede metodi collaudati e professionali che mettono il cliente nella posizione di avere un risultato eccellente ed utilizzando macchinari di un certo livello. In genere le community di maker hanno nel DNA un approccio più “self made” e quindi in questo siamo leggermente distanti. L’approccio al progetto ed il problem solving sono i soliti, ma nel nostro caso la soluzione viene raggiunta con metodo e macchine professionali. E’ questo che in genere chiede ad un’attività come la mia ed è proprio quello che distingue il professionista dall’ hobbista.
Non faccio parte quindi di community di Maker anche se li ho supportati nei loro progetti ed ho sponsorizzato degli eventi in cui erano presenti. Ho collaborato con scuole e gruppi di lavoro, ma sempre portando un metodo di lavoro un pochino diverso da quello del maker.
Si organizzano eventi? A quali partecipi?
In genere partecipo ad eventi del settore, mostre, fiere etc. Con alcuni clienti stiamo organizzando degli eventi dedicati al loro settore basati su corsi specifici di stampa 3D.
Vengono organizzati anche degli eventi generici dove c’è la volontà di avvicinare gli invitati alla stampa 3D. Sono eventi sia teorici che pratici che possono essere leggeri o tecnici a seconda del pubblico partecipante. Puntiamo molto sugli eventi anche per lo sviluppo della stampa 3D nel territorio.
Come vedi il futuro della stampa 3D?
La stampa 3D è in costante crescita. E’ un campo che si sta sviluppando seguendo varie direzioni dettate dal settore in cui è impiegata. Spesso comporta una produzione di oggetti immediata ed economica, quindi moltissime aziende stanno cercando di inserirla in produzione. Lo sviluppo, seppur la tecnologia sia originaria degli anni ottanta, è in continua crescita ed è difficile prevedere quali saranno le nuove prospettive. Di sicuro posso dire che ci sono studi sotto vari punti di vista. Si stanno sviluppando nuovi materiali, nuovi macchinari e nuove tecniche di stampa 3d. Chiunque abbia interesse ad una produzione industriale, artigianale oppure hobbistica, dovrà tenere sicuramente di conto dei progressi che subirà questa tecnologia.